Montez Magno: Algeria

La pubblicazione della Pinacoteca documenta la mostra “Montez Magno: Algúria”, tenutasi nell'edificio Pina Luz dal 21 ottobre 2023 al 3 marzo 2024, con testi della curatrice Clarissa Diniz e un'intervista all'artista Jota Mombaça.

L'opera di Montez Magno (1934) compie i suoi primi gesti negli anni Cinquanta, esplorando, da allora, linguaggi come la poesia, il modello, la pittura e la fotografia, una pluralità di fronte alla quale l'artista si afferma soprattutto come un inventore. Una parte significativa della sua vasta produzione ha utilizzato temi e metodi apparentemente scientifici per scopi anarchicamente inventivi, articolando concetti scientifici con esercizi di reimmaginazione del mondo che si svolgono in campi come l’urbanistica, il paesaggio, la musica, i musei o la storia dell’arte. Circoscrivendo questa pratica come arte visionaria o prospettica, Magno ritiene che “concepire l'inconcepibile sia uno dei compiti dell'artista. Se ciò accadrà, “vedremo” l’invisibile e, chissà, sperimenteremo l’inesistente”. “Algúria”, una mostra che prende in prestito il titolo da un racconto scritto dall'artista nel 1950, segue alcune tracce del suo percorso creativo e visionario.