Cecilia Vicuña (Santiago, Cile, 1948) “Sognando l'acqua – Una retrospettiva del futuro (1964…)” è una collaborazione tra la Pinacoteca e il Museo Nazionale del Cile, a Santiago, e con Malba, a Buenos Aires. La curatela è del peruviano Miguel López e porterà a Pina Contemporânea i dipinti, le fotografie, i video, le opere sonore, le sculture e le installazioni dell'artista. Una delle sue opere più emblematiche, Mestruale (2006), sarà visto dal pubblico per la prima volta in Brasile.
Si tratta della prima grande mostra dell'artista cilena in Brasile, che riunisce circa 200 opere che abbracciano 60 anni della sua produzione e presenta l'impegno di Vicuña nelle lotte popolari, nel rispetto dei diritti umani e nella protezione dell'ambiente. Il nome della mostra rappresenta un invito a cambiare il nostro rapporto con la terra.
NUCLEO
La mostra è organizzata in nove sezioni. Il primo è “Tribù n“, nome di un gruppo di giovani artisti e poeti di Santiago che, come lei, cercavano di esprimere la loro opposizione alle forze conservatrici cilene. Il secondo nucleo”Dipinti, poesie e spiegazioni” presenta alcuni dei suoi primi dipinti prodotti a Santiago, Londra e Bogotá, insieme a testi esplicativi.
Una serie di documenti, fotografie e materiali stampati relativi alle campagne di solidarietà con il Cile costituiscono il nucleo”Artisti per la democrazia“, mentre il nucleo”Vigogna in Colombia” rappresenta il momento in cui Vicuña attraversa un periodo di esplosione creativa in cui dà vita a centinaia di disegni, collage e dipinti, azioni in spazi pubblici, laboratori didattici, progetti scenografici e film sperimentali in 16 mm.
La quinta sezione della mostra si intitola “Parole” e rappresenta il periodo (1973) in cui l'artista inizia a produrre una serie di disegni, collage e video che riflettono sul ruolo della poesia in un periodo di repressione politica e sparizioni forzate in Sud America.
Il "quipu mancante" allude all'eredità di rapimenti e omicidi a sfondo politico perpetrati da diverse dittature latinoamericane del XX secolo. Nucleo 7",Precario” porta le prime opere precarie di Vicuña realizzate sulla spiaggia di Concón, in Cile, nel 1966. L’installazione “Quipu mestruale" (Il sangue dei ghiacciai) nomina l'ottavo ed ultimo nucleo della mostra. Alla Pina i visitatori potranno vedere una versione realizzata per lo spazio della Grand Gallery.
A proposito di Cecilia Vicuña
Cecilia Vicuña è una poetessa, artista visiva e attivista femminista. Gran parte della sua produzione si concentra sul rapporto con il suo paese d'origine, la catena montuosa delle Ande, le lotte femministe, la memoria tessile precolombiana e l'emancipazione delle comunità indigene. Dagli anni '1960, il lavoro visionario dell'artista è stato dedicato a onorare l'equilibrio e la reciprocità del mondo naturale. Il suo lavoro valorizza la dimensione rituale, medicinale e curativa dell’arte.
Il suo lavoro si concentra sul mondo moderno, guardando alla distruzione ambientale, ai diritti umani e all'omogeneizzazione culturale. Nato e cresciuto a Santiago del Cile, l'artista vive in esilio dal 1970, anno del colpo di stato militare contro il presidente Salvador Allende. L'artista è cofondatrice del gruppo “Artists for Democracy”, creato a Londra nel 1974. Nel 2022 ha vinto il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia per il suo lavoro nel suo insieme. Nello stesso anno, la Tate Modern gli commissionò di occupare l'iconico spazio della Turbine Hall.
Servizio
Località: Pina Contemporânea (Galleria Grande)
Dati: dal 18 maggio al 15 settembre 2024
Indirizzo: Avenida Tiradentes, 273, Luz, San Paolo — SP.
Orari di apertura: dal mercoledì al lunedì, dalle 10:18 alle XNUMX:XNUMX.
Fotografia
Immagini: Levi Fanan